Ringraziamo la redazione de Il Giornale che ha dedicato spazio alla fototerapia. Si può leggere l’articolo qui sotto oppure sul loro sito web.
 
A ottobre, dopo le vacanze estive, rieccola puntuale. La psoriasi è una malattia recidivante, trae beneficio dal sole, per cui le vacanze al mare rappresentano un toccasana, ma al ritorno, dopo poche settimane, riparte: prima con piccole chiazze che squamano, poi progredisce espandendosi ad aree più importanti e rinnovando con un ciclo vitale accelerato lo strato più superficiale della pelle.
A volte è localizzata, per lo più gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, altre volte si insedia su aree più vaste e diventa davvero fastidiosa. Alle cure topiche, destinate alle manifestazioni più limitate, si aggiungono quelle sistemiche: tra queste la fototerapia Uvb a banda stretta è diventata una delle terapie più apprezzate, per l’efficacia e la possibilità di evitare l’assunzione di farmaci, non scevri di effetti collaterali anche pesanti. I raggi Uvb a banda stretta agiscono riducendo gli eccessi di risposta immunitaria che inducono l’iperproliferazione cellulare, alimentando il meccanismo di infiammazione cronica che sta alla base della psoriasi e permettendo di riequilibrare il ciclo vitale delle cellule: è dunque una terapia che guarda a eliminare le cause che originano la psoriasi, anziché a curarne gli effetti.MammuttonesLa fototerapia della psoriasi si effettua in centri specializzati, dotati di cabine a corpo intero che irradiano il soggetto: il protocollo più affermato prevede 3 sedute alla settimana partendo da un dosaggio iniziale e salendo sino a raggiungere la dose ottimale, differente a seconda del fototipo (che stabilisce la reattività della pelle alla radiazione solare). «I primi risultati si vedono già il primo mese di terapia, ma per avere una remissione completa occorrono circa 3 mesi, con apprezzabile latenza positiva che mantiene lontana la psoriasi da alcuni mesi a oltre un anno»; spiegano al Centro Ederma di Milano. La Ederma è specializzata nella produzione di apparecchiature elettromedicali e dispone di una rete di centri di fototerapia. La carenza di centri di trattamento, sia pubblici sia privati, unitamente all’esigenza di recarvisi 3 volte la settimana per alcuni mesi, anche se solo per pochi minuti, ha indotto molti utenti a valutare la possibilità della fototerapia domiciliare.
«Da alcuni anni abbiamo studiato una gamma completa di attrezzature per fototerapia appositamente per l’uso domiciliare, sia per esigenze di trattamenti localizzati che per esposizioni a corpo intero: si tratta di pannelli, di minimo ingombro, che si possono collocare in qualsiasi contesto abitativo – dice Alberto Garro, titolare di Ederma (www.ederma.net) -; è possibile acquistarle, ma anche noleggiarle per il periodo di necessità, contenendo i costi ed evitando il dispendio di energie per i trattamenti». Ederma ha negli anni acquisito grande competenza nei trattamenti di fototerapia e offre a chi si dota di un’apparecchiatura domiciliare anche un servizio di consulenza (gratuito) sul protocollo terapeutico più appropriato da applicare, personalizzandolo per il caso specifico e in collaborazione con il dermatologo di riferimento. «La collaborazione con il dermatologo – aggiunge Garro – rende il servizio non soltanto limitato alla fornitura dell’apparecchiatura, ma prende per mano l’utente accompagnandolo lungo l’iter terapeutico»
 
Gio, 30/10/2014